A cavallo tra il 2023 e il 2024, l’ORTQAI ha promosso uno studio della SUPSI, in collaborazione con SABRA Genève (Service de l'air, du bruit et des rayonnements non ionisants), il quale ha messo in atto una campagna di raccolta e analisi dei dati di percloroetilene (PEC) in Ticino. Il PEC, conosciuto anche come tetracloroetene, è una sostanza estremamente inquinante per l’ambiente e dannosa per la salute umana, ritenuta potenzialmente cancerogena (gruppo 2A) dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. Oggi è comunemente utilizzato come solvente nelle lavanderie a secco, viste le sue proprietà sgrassanti e smacchianti. Insieme ai composti organici volatili (COV), il percloroetilene può essere presente nelle case principalmente a causa della vicinanza alle lavanderie che utilizzano questo solvente, o a causa di indumenti puliti a secco e portati in casa senza essere stati arieggiati. L'accumulo di questo composto chimico negli ambienti interni può rappresentare un rischio per la salute, specialmente se l’abitazione non è adeguatamente ventilata.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda per questo elemento chimico di non superare nelle proprie abitazioni la media annuale di 250 µg/m3 (OMS: Guidelines for indoor air quality, Selected polluants, 2010 e OMS: Air Quality Guidlines for Europe N° 91, 2000). Le concentrazioni volumetriche di PEC misurate durante una settimana nelle abitazioni possono essere confrontate con il valore guida indicato dall’OMS. Perciò, con lo scopo di monitorare in maniera puntuale le concentrazioni di PEC, gli abitanti in prossimità delle lavanderie ticinesi hanno avuto la possibilità di partecipare gratuitamente allo studio PERCHLO condotto da SUPSI con SABRA.
In 7 diversi siti del Ticino, gli inquilini di 19 abitazioni hanno deciso di prender parte allo studio durante il mese di febbraio 2024, monitorando le concentrazioni all’interno di 2 locali nelle loro abitazioni. Il periodo di campionamento scelto per questa campagna (periodo invernale) rappresenta la situazione più sfavorevole dal punto di vista dell'aerologia residenziale.
L’analisi dei risultati ha portato alla luce 3 casi problematici, in cui è stato registrato il superamento del valore soglia dell’OMS da almeno uno dei due strumenti utilizzati. Riguardo tutti questi casi non a norma, le autorità cantonali competenti sono state messe al corrente. Ricordiamo che in Svizzera, l’Ordinanza contro l’inquinamento atmosferico (OIAt) stabilisce che l’aria dei locali d’esercizio debba essere aspirata in modo da mantenere una depressione costante, questo al fine di prevenire la diffusione di elementi chimici al di fuori del locale stesso. La presenza di percloroetilene all’interno di abitazioni prossime ad una lavanderia rappresenta pertanto una violazione dell’Allegato 2, Art. 85 dell’OIAt.
I valori registrati e la loro interpretazione sono stati inseriti in un report e consegnato a ciascun partecipante. Per quanto solamente tre abitazioni abbiano evidenziato valori che richiedono un risanamento, lo studio PERCHLO ha mostrato come, sebbene il percloroetilene sia una sostanza monitorata, rimane necessario condurre campagne di controllo periodiche a tutela dei residenti e dell’ambiente.
Per chi volesse approfondire il tema da un punto di vista storico dell’utilizzo del PEC nelle lavanderie a secco, riportiamo qui sotto il documento redatto dal Dipartimento del Territorio e Ambiente relativo al “Risanamento ambientale delle Lavanderie Chimiche in Ticino” svolto tra il 1990 e il 2000.
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